lunedì 8 marzo 2010

8 Marzo

Odio essere così vulnerabile, che ogni cazzata mi ferisce dritta al cuore. E' come camminare sul vetro, ogni tanto penso di aver trovato un appiglio e invece regolarmente serve solo a farmi fare un passo falso, a creare un'altra crepa.
Fino a quando lo scotch riuscirà a tenere insieme il tutto?
Esploderò in mille frammenti come il calice della pubblicità del Parmigiano?
Mentre era sperso in Alaska, Christopher McCandless ha scritto:
"La fragilità del cristallo non è una debolezza, ma una raffinatezza".  Che sarà anche vero, ma io tante volte preferirei essere di gomma, rimbalzare felicemente da una parte all'altra abbattendo i cristalli altrui, senza che nulla possa scalfirmi.

Oggi è l'8 di Marzo, c'è il sole e avrei voluto scrivere un bel post da dedicare a tutte le donne del mondo, che soffrono, che lottano, che muoiono, che si rialzano sempre.
Invece riesco a pensare solo a me stessa e a lagnarmi inutilmente per cose futili.
Mi sento abbastanza stupida.
Di sicuro non faccio molto onore alla categoria.

2 commenti:

  1. E invece Bia la mimosa è languida come una donna, è triste e malinconica e pende. Proprio come quei momenti di abisso e tristezza che ci invadono di tanto in tanto (e certe volte troppo spesso). Che ci vuoi fare, la delicatezza e la fragilità vanno di pari passo con la raffinatezza.

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  2. E' scontato scrivere un post sulle donne l'8 marzo, meglio farlo in altri periodi dell'anno in cui di solito non se ne parla :P
    E poi noi siamo il centro dei nostri rispettivi mondi, la nostra sofferenza per noi è forzatamente più importante di quella di tutti gli altri ed è inutile sentirsi in colpa, come se non bastasse già il fatto di stare male.
    Dai che fra poco fiorisce il glicine che secondo me è anche meglio delle mimose!

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