domenica 7 agosto 2011

Di me, Ancora.

Ci sto ricascando. La sento strisciare.
Il fatto che è tornato il bisogno di scrivere è indicativo: quando sto bene difficilmente trovo il tempo.
E' che sono davvero stanca e sto diventando insofferente.
Questo personaggio di eterna bambina inizia ad andarmi stretto. E mi sento persa, perchè ci ho sguazzato dentro per anni, con soddisfazione.
Scoprivo il mondo al sicuro sotto l'ombrello di qualcun altro. E lo afferravo con mani troppo piccole e, spesso, volutamente goffe, solo per attirare le attenzioni di chi mi amava in quel momento.
Che i cuccioli si sa, piacciono sempre a tutti. Anche quando rompono i coglioni.

Ma ora no.
Ora odio questa insicurezza generalizzata, questo sentirmi sempre in vestiti non miei. Vorrei trovare la mia dimensione. Poter dire: questa sono io, questo è quello che faccio e lo faccio maledettamente bene. Vaffanculo.
Vorrei riuscire a costruire qualcosa. Da sola.
Perchè le gambe le ho, la testa spero pure, e volendo anche un (piccolo) ombrello per i giorni di pioggia.
E allora perchè questo terrore di uscire allo scoperto?
Perchè temporeggio, quando mi sento già in ritardo?
E perchè, maledizione, continuo a essere così indulgente con me stessa?

Sono giorni che mi sveglio al mattino con una gran voglia di urlare.
Bentornati nella mia testa.
Abbiate pazienza.

1 commento:

  1. Uhm, anch'io forse mi sto rannicchiando troppo in quel genere di personaggio. E'che è comodo. D'altronde anche cambiare è difficile e nessuno nasce imparato. Probabilmente è più che altro una questione di darsi delle priorità e di assumere un atteggiamento sicuro con gli altri anche se ce la si sta facendo addosso.

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