domenica 23 maggio 2010

Rollerblade e mozzarelle di bufala

Ieri ho ricomiciato a pattinare.
C'è stato un periodo della mia vita, diciamo tra i 6 e i 12 anni, in cui sui roller ci ho vissuto. Erano diventati un prolungamento naturale del mio piede, erano la prima cosa che infilavo tornando da scuola e una delle ultime cose che sfilavo la sera.
Mi divertivo come una pazza insime a un'amica fogata almeno quanto me: passavamo i pomeriggi sfrecciando avanti e indietro sulla strada davanti a casa, inventando acrobazie, improbabili coreografie e giochi, che solitamente prevedevano che noi due pattinomunite ce la tirassimo a livelli cosmici con gli altri bambini della strada, che si spostavano tristemente su due piedi o, al limite, sulle due ruote della bici (tze, antiquati dilettanti!).
Poi si cresce, ci sono altre cose da fare, altri amici da seguire, altre passioni da assecondare, e i rollerblade professionali, guadagnati gloriosamente dopo anni a sudare con tenacia su ruotine che non ruotavano, sono finiti in garage a prendere polvere e ragnatele.
Per fortuna in quella manciata di anni un po' di muscoli me li sono messi da parte e ciò ha permesso alle mie regali chiappe di vivere di rendita per un bel po'.
L'adolescenza ha chiuso la fase sportiva, agile e iperattiva della mia vita, inaugurando l'inizio di una sedentaria e pacifica carriera da pigra cronica.

Gli anni si sono succeduti felici e spensierati, finchè inaspettatamente, un soleggiato sabato pomeriggio di molti anni dopo, ecco che mi ritrovo in un camerino di Zara, in mutande e calzini, ad osservare sconcertata che le mie gambe sembrano fatte di mozzarella di bufala.
C'è qualcosa di più impietoso di un camerino, con quella luce giallina che ti esalta la cellulite e gli specchi su ogni lato, per essere proprio sicuri che tu non ti perda niente del desolante spettacolo? No, non c'è.
Per cui, preso atto del disastro, ho deciso di correre ai ripari.
Ho aspettato che cominciasse la partita dell'Inter (tanto per essere sicura di non incontrare nessuno per strada), ho dato una spolverata ai vecchi pattini, sfrattando una ventina di ragnetti che ormai ci avevano costruito una metropoli, e sono partita.

I primi 10 minuti sono stati meravigliosi: è bello scoprire che le gambe sanno ancora esattamente come muoversi, che le ruote obbediscono precise alla spinta delle ginocchia, che non c'è bisogno di pensare, perchè il tuo corpo ha più memoria di te.
E' piacevole sentirsi scorrere l'asfalto liscio sotto i piedi, godersi questa serata fresca di primavera, chiudere gli occhi e pensare "ho ancora 12 anni", perchè la sensazione è la stessa di allora, e adesso te la ricordi bene.

All'undicesimo minuto iniziavo ad avvertire la tensione dei muscoli e il formicolio dei polpacci stretti nei pattini. Tutto sommato dava una certa soddisfazione: cercavo di visualizzare le mie flaccide mozzarelle mentre si trasformavano in gambe affusolate, scattanti e abbronzate. Coronate da un culo di marmo, ovviamente.
Esaltata all'idea, ho anche leggermente aumentato il ritmo.

Dopo venti minuti ho cominciato a realizzare che in effetti, ecco, forse non ho più 12 anni. Va comunque considerato che è una vita che non faccio sport: me la sto cavando benone! ...però per sicurezza rallentiamo un pochino va', e iniziamo ad avviarci verso casa.

Passata la mezz'ora arrancavo pietosamente con le braccia ciondoloni e lo sguardo appannato, incespicando ogni due secondi nella mia stessa lingua, che mi seguiva strasciconi sull'asfalto.
Mi sentivo 70 anni, l'asma, un piede nella fossa e l'altro pronto a seguirlo.

Me ne sono tornata a casa, ad abbracciare il mio amato divano, giusto in tempo per vedere l'Inter vincere la Champions e assistere allo spettacolo di mio padre, che di solito ha l'aplomb di un lord inglese, mentre esultava di nascosto in cucina.

Dicono che dopo un po' fare sport diventa una specie di droga e che non se ne può più fare a meno. Io conto su quello, perchè dubito di riuscire a mantenere i miei buoni propositi molto a lungo.
In ogni caso stamattina ho pattinato di nuovo.

3 commenti:

  1. Avanti Bimba. No Pain, No Gain

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  2. Ciao! E' la prima volta che leggo il tuo blog ma mi piace già un sacco! Forse perchè mi ritrovo in quello che scrivi... quasi coetanee (io ho 24 anni), una madre isterica, un padre assente, la passione per il pattinaggio e una sorella-genio-incompreso solo per citare alcune delle cose che ci accomunano.
    Mi piace come scrivi, penso che continuerò a seguirti così magari mi dai qualche consiglio per rimettermi in forma perchè anch'io ultimamente mi sento un po' mozzarella di bufala... ma anche stracciatella. Più straccia che tella!

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  3. Ciao Emy...non dirlo troppo in giro, ma la missione pattinaggio è già miseramente naufragata! :S
    Comunque ci riprovo eh...Settimana nuova, propositi nuovi! (basta crederci!)

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